È davvero l’AMH l’indicatore più affidabile della fertilità femminile?
L’AMH(ormone antimulleriano) è da solo un valido indicatore per l’identificazione della riserva delle ovaie ma non basta. È molto importante prendere in considerazione anche l’età della donna, visto che di solito un esame AMH a 30 anni non avrà la stessa previsione con un esame AMH all’età di 40 anni.
È normale che la fertilità di una donna si riduca con l’età. Questo comincia a succedere 10 a 15 anni prima della menopausa, mentre si riducono la quantità e la qualità degli ovuli. Di conseguenza, meno ovuli rimangono, meno buona è anche la loro qualità.
Idealmente ogni donna tra 20-30 anni e preferibilmente 20-25 anni deve misurare il suo AMH cosi da prevedere il suo grado di fertilità e programmare puntualmente il futuro.
La verità con i numeri
Se la fertilità di una donna è nella misura massima fra 20 e 25 anni (25% probabilità di rimanere incinta a ogni ciclo mestruale), comincia a ridursi tra 30 a 35 anni (12% di probabilità di rimanere incinta a ogni ciclo mestruale) e recede molto più velocemente dopo l’età di 40 anni (probabilità 6% di rimanere incinta in ogni ciclo mestruale). Le gravidanze spontanee sono molto rare dopo i 45 anni.
Tuttavia, in caso della menopausa precoce –prima dell’età di 35 -, questo non significa necessariamente che anche la qualità sia ridotta. Nel caso di un basso valore AMH dopo l’età di 35 anni la cosa più probabile è che esista una riduzione corrispondente degli ovuli di buona qualità.
Cosa potete fare in ogni caso:
- Dovete cercare immediatamente di rimanere incinta nel modo più appropriato al vostro caso (rapporto sessuale, inseminazione, IVF classica o IVF in ciclo naturale).
- Crioconservate senza ritardo i vostri ovuli cosi che non perdano la loro qualità.
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